Budget esauriti e tetti di spesa agli sgoccioli nei centri sanitari convenzionati siciliani

Budget esauriti e tetti di spesa agli sgoccioli nei centri sanitari convenzionati siciliani

Budget esauriti e tetti di spesa agli sgoccioli nei centri sanitari convenzionati siciliani, come la Casa di Cura “Regina Pacis” di San Cataldo (CL). E così, dopo un anno di visite, esami e ricoveri rimandati a causa della pandemia, il recupero delle liste d’attesa subisce e i cittadini subiscono un altro colpo. A lanciare l’allarme è il dr. Giuseppe Virzì, Direttore Sanitario della Casa di Cura “Regina Pacis”, già Presidente Provinciale AIOP – Caltanissetta.
“A causa del Covid, anche quest’anno, come nel 2020, abbiamo assistito ad un accresciuto fabbisogno di prestazioni diagnostiche clinico-strumentali poichè molti Centri ospedalieri hanno concentrato le loro risorse per la gestione della pandemia, determinando un dirottamento dei pazienti verso le Strutture No-Covid”.

Questo ha determinato, per il comparto sanitario privato accreditato con il S.S.N., un rapido raggiungimento del budget annuale assegnato ed un conseguente ed inevitabile blocco delle prestazioni in convenzione.
“Noi abbiamo deciso di impegnare le nostre risorse per il paziente andando in controcorrente finchè sarà possibile, lavorando ben consapevoli come nessun rimborso delle prestazioni ci sarà attribuito al di fuori del budget assegnatoci dalla convenzione con il S.S.N., e quindi caricandoci di costi e rischi clinici dopo un biennio – quello 2020/21 – che è stato molto oneroso. Questo lo facciamo perchè riteniamo che sia inumano rimandare trattamenti non differibili per i pazienti, soprattutto quelli più delicati; tuttavia, questo non è, ovviamente, un discorso riproducibile.
Il blocco delle prestazioni in convenzione associata alla riduzione delle attività offerta delle strutture pubbliche deve essere assolutamente scongiurata perché comporta la negazione totale di tutti i livelli di assistenza. L’unica alternativa diventerebbe il pagamento delle prestazioni a carico dei cittadini oppure un incentivo alla mobilità extra regionale e infine la drammatica rinuncia alle cure”.
“La Regione Sicilia, come altre in Italia” – conclude il dr. Giuseppe Virzì – “è in grave ritardo per attuare un provvedimento di adozione di un extrabudget ed una vera programmazione del fabbisogno. Speriamo che presto il gap tra fabbisogno e fondi stanziati possa essere colmato”.

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