CESM (Contrast Enhanced Spectral Mammography)

Il carcinoma della mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile rappresentando il 29% delle diagnosi di tumore. In Italia si stima una incidenza di oltre 47.000 casi l’anno, con una sopravvivenza dell’85% a cinque anni dalla diagnosi.
La mammografia è l’esame di riferimento per lo screening mammario ed ha permesso una notevole riduzione della mortalità (stimata dal 20% al 40%) ma ha tuttavia alcune limitazioni, in particolare la sua sensibilità si riduce notevolmente in presenza di seno denso, in quanto il cosiddetto “rumore anatomico” può mascherare la presenza di eventuali lesioni. La sensibilità si riduce infatti al 62% in seni densi contro l’ 87% in seni adiposi, con una specificità dell’89% nei seni densi contro il 97% nei seni adiposi. La mammografia ha infatti un discreto numero di falsi negativi, non diagnosticando circa il 20% dei tumori mammari, con un 9% già palpabili. La sua sensibilità è ancora più bassa in fase di stadiazione preoperatoria, non diagnosticando ulteriori foci multifocali e multicentrici di malattia causando un trattamento inadeguato.

Negli ultimi decenni la mammografia analogica è stata sostituita dalla mammografia digitale che ha permesso, con le sue immagini di alta qualità e la sua migliore risoluzione di contrasto, di migliorare l’accuratezza diagnostica in popolazioni di screening e di sviluppare applicazioni come la tomosintesi e la CESM (Contrast Enhanced Spectral Mammography).
La CESM unisce i principi della mammografia alla somministrazione del mezzo di contrasto (mdc) endovena, che permette, come in risonanza magnetica (RM), una valutazione contrastografica della mammella evidenziando le zone che captano il mdc, tipica espressione di neoangiogenesi neoplastica.
La CESM consiste nell’acquisizione di mammografie digitali a bassa ed alta energia con tecnica Dual Energy dopo la somministrazione di mezzo di contrasto (mdc) iodato endovena, con successiva sottrazione spettrale e produzione di una immagine mammografica combinata, ove si evidenzia solo il mdc e che permette di ridurre il rumore anatomico. La CESM è una tecnica recente e promettente nel management del tumore mammario; è un esame affidabile che ha mostrato una accuratezza diagnostica elevata nella diagnosi di lesioni maligne, comparabile alla RM e maggiore della mammografia convenzionale; i vantaggi maggiori sono il basso costo, la facilità di installazione, la buona tolleranza e confort, e la maggiore facilità di lettura rispetto alla mammografia standard.

Sulla base della nostra esperienza in accordo con altri Autori, le indicazioni dell’esame CESM, alcune delle quali comuni all’esame RM, potrebbero essere:

– lesioni dubbie o sospette, problem solving (BIRADS 3-4)
– stadiazione locale preoperatoria per carcinoma mammario
– diagnosi differenziale tra cicatrice e recidiva
– Cup Syndrome (linfoadenopatia ascellare metastatica in assenza di primitivo mammario)
– pazienti con controindicazioni assolute o relative alla RM.

Considerando le controindicazioni all’esame RM, la sua bassa specificità, il suo più alto costo e la maggiore durata della procedura, la CESM è una valida alternativa alla RM, specie nella stadiazione prechirurgica del carcinoma mammario.

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Pubblicato da Casa di Cura "Regina Pacis" su Martedì 21 luglio 2020