Laparoscopia Operativa

La chirurgia laparoscopica è una metodica che permette di eseguire interventi chirurgici senza ricorrere a lunghe ferite della parete addominale.

L’accesso all’addome avviene attraverso piccole incisioni, dai 3 ai 10 mm di lunghezza, attraverso le quali si introducono delle cannule al cui interno passano sia gli strumenti che la telecamera ad altissima definizione. Questa, a sua volta, proietta l’immagine in un monitor di 32” di diametro o più, anch’esso HD.

Il termine laparoscopia deriva infatti dalla fusione di due parole greche che significano addome (laparos) e guardo (scopeo). I chirurghi hanno quindi la possibilità di osservare nei più piccoli dettagli il campo operatorio, con un ingrandimento che supera le 20 volte, e che viene detto “magnificazione dell’immagine”.

gallbladder removal operation in the operation theatre

Anche gli strumenti per la laparoscopia sono molto sottili e lunghi, hanno forme particolari e comprendono dispositivi per permettere il taglio senza sanguinamento, l’arresto del sanguinamento, la dissezione dei tessuti, la sutura, la chiusura dei tessuti.

La sala operatoria è quindi attrezzata in maniera differente rispetto a quelle convenzionali, con una serie di dispositivi e monitor.

Perché scegliere la laparoscopia?

I vantaggi della chirurgia laparoscopica sono molteplici: in primo luogo l’assenza di lunghe ferite, che in chirurgia tradizionale raggiungono spesso i 35 cm (rispetto ai 3-5 cm della chirurgia laparoscopica). Quindi il dolore è estremamente ridotto, perché l’interessamento muscolare è minimo.

A sua volta il ridotto dolore postoperatorio permette al paziente di alzarsi dal letto il giorno dell’intervento o quello successivo, di alimentarsi precocemente e, non ultimo, di avere un ottimo risultato estetico.

Per permettere di eseguire l’intervento chirurgico è necessario creare uno spazio tra parete addominale ed intestino. Questo si ottiene insufflando (gonfiando) l’addome con anidride carbonica. Questo gas, oltre a creare lo spazio operativo, inibisce la liberazione da parte dell’organismo di una serie di sostanze, i cosiddetti proinfiammatori.

Normalmente i tessuti del corpo umano producono queste sostanze come reazione all’invasione dell’organismo, come avviene normalmente durante un intervento chirurgico, o per effetto di un trauma o di una infezione. Queste sostanze determinano una sensazione generalizzata di malessere e dolore, anche in sedi lontane dall’incisione, paralizzano l’intestino e facilitano la comparsa di problemi, soprattutto respiratori.